1948 – 2006 – 2013
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 all’art. 1 afferma come “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” e prosegue nell’art. 2 affermando che i diritti e le libertà enunciate devono essere garantite “senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”. Il documento garantisce inoltre nell’art. 13 il diritto alla “libera circolazione” e nell’art. 24 il diritto “al riposo ed al tempo libero”.
Questi presupposti sono stati reiterati nella Convenzione ONU sui diritti delle Persone con disabilità del 13 dicembre 2006, la quale contiene riferimenti importanti nel contesto del Turismo Accessibile: nell’art. 30 “Partecipazione alla vita culturale, alla ricreazione, al tempo libero e allo sport”, infatti si sottolinea come gli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione si impegnino a prendere misure appropriate affinché sia assicurato alle persone con disabilità l’accesso a luoghi sportivi, ricreativi e turistici.
In Italia il Primo libro bianco sul Turismo per Tutti risale al 2013, tuttavia anche se si è iniziato a parlare di Turismo Accessibile, le esigenze dei visitatori sono largamente sconosciute, i costi di investimento incompresi o esagerati e l’accessibilità è generalmente percepita dal mercato come un onere più che come un valido motivo di opportunità. Il concetto di ‘Accessibilità turistica’ in Europa è ancora una sorta di territorio nebuloso, con un diffuso pregiudizio e una carenza informativa sul mercato dei turisti con bisogni speciali.
127 MILIONI – I NUMERI DEL TURISMO ACCESSIBILE
Ma chi sono i protagonisti di questo mercato? E’ riduttivo pensare alle sole persone con disabilità fisica, si tratta invece di includere in questo mercato il più ampio e generico mondo dei bisogni, rappresentato anche da persone che non hanno disabilità evidenti e riscontrabili: persone con disabilità motoria (con difficoltà di deambulazione, con girello, in sedia a rotelle, con sedia a motore,…), persone con disabilità sensoriale (persone non udenti o ipoudenti, persone non vedenti o ipovedenti), persone con disabilità cognitiva, persone con autismo, persone obese, anziani, genitori con passeggini, bambini, donne in gravidanza, persone con esigenze alimentari particolari (per ragioni fisiche o culturali).
Considerando l’attuale situazione Europea, a livello scientifico secondo lo studio Eurostat, la domanda potenziale di Turismo Accessibile è stimata in circa 127,5 milioni di persone (46 milioni di persone con una qualche forma di disabilità, più circa 81 milioni di persone over 65). Questi numeri smentiscono in parte l’immaginario comune secondo cui il segmento di Turismo Accessibile sia un fattore di nicchia, laddove invece interessa circa il 17% della popolazione europea.
OVER 65
A sostenere l’impegno che una destinazione turistica dovrebbe riporre nell’implementare la propria accessibilità, vi sono anche i dati relativi al continuo invecchiamento della popolazione, dovuto prevalentemente a tre cause: l’invecchiamento vero e proprio (in Italia i nati durante il baby boom tra il 1959 e il 1964 inizieranno a raggiungere l’età di 65 anni nel 2024), il decremento della popolazione dovuto alla diminuzione delle nascite, l’aumento dell’aspettativa di vita. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenziano come nel 2040 nell’Europa Occidentale vi sarà il 28.1% della popolazione over 65 anni e in Italia raggiungerà il 32,6% con un’età media pari a 52 anni.
70%
A fianco a questi numeri andiamo a valutare ora anche l’impatto economico che progettare e proporre strutture sempre più accessibili sviluppa sul mercato turistico.
In base ad una ricerca promossa da Deloitte & Touche, Laurel Van Horne, si afferma come il 70% delle persone facenti parte del segmento del Turismo Accessibile abbia le possibilità sia economiche sia fisiche di effettuare una vacanza.
1=3, NEL TURISMO PER TUTTI NON CI SI MUOVE DA SOLI
Un’altra considerazione importante da fare è che spesso le persone con disabilità hanno bisogno di un accompagnatore per muoversi, dato questo che aumenta lo spettro di opportunità dato dal Turismo Accessibile sia in termini di numero di persone coinvolte, sia dal punto di vista delle esigenze e dei bisogni ricompresi in questo segmento. Il moltiplicatore prevalentemente considerato a livello internazionale è pari a 2, cioè per ogni persona con disabilità che ha le capacità economico-fisiche per viaggiare, ve ne sono altre due che la accompagnano, prescindendo dal fatto che si tratti di amico, parente o accompagnatore vero e proprio.
166 MILIARDI
Considerando 620 € la spesa media a persona per vacanza e moltiplicandola per il numero di potenziali fruitori in Europa di servizi turistici accessibili, ovvero 268 milioni di persone emerge come il reddito potenziale derivato dal Turismo Accessibile ammonti a circa 166 miliardi di euro.
Il Turismo Accessibile quindi può essere definito come “l’insieme dei servizi e delle strutture in grado di permettere a persone con bisogni speciali di fruire della vacanza e del tempo libero in modo appagante, senza ostacoli né difficoltà, e quindi in condizioni di autonomia, sicurezza, comfort” con dignità e secondo il principio di uguaglianza. Progettare e proporre strutture turistiche sempre più accessibili è un atto di responsabilità civile e morale, e diventa inoltre un’occasione di investimento economico vantaggioso, poiché si inserisce in un mercato in rapido sviluppo con un bacino potenziale di utenza non indifferente. Turismo Accessibile significa turismo che offre più opportunità per tutti, non solamente per la persona con disabilità, ma per tutti i diversi attori coinvolti: i familiari, gli accompagnatori, le strutture ricettive, il sistema turistico, ma anche la comunità che accoglie.
Per questo Il Turismo Accessibile non è un fattore Esclusivo (solamente per alcune persone) ma appunto inclusivo.
Fonti
Accessibile è meglio – Primo libro bianco sul Turismo per Tutti in Italia – 2013 – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per il Rilancio dell’immagine dell’Italia