Tips & Tricks – architutti.it – Architettura per tutti https://www.architutti.it Architettura Universale Thu, 12 Jul 2018 09:49:28 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.2.20 10 cose sui parchi inclusivi https://www.architutti.it/10-cose-sui-parchi-inclusivi/ https://www.architutti.it/10-cose-sui-parchi-inclusivi/#respond Wed, 04 Jul 2018 11:58:30 +0000 http://www.architutti.it/?p=1523 L'articolo 10 cose sui parchi inclusivi sembra essere il primo su architutti.it - Architettura per tutti.

]]>

Articolo di Claudia Protti, Raffaella Bedetti, Tiziana Monguzzi e Beatrice Presen.

Tutte le immagini sono di proprietà di Parchi per Tutti e sono state concesse ad uso esclusivo per il seguente articolo.

CHE COS’È UN “PARCO INCLUSIVO”?

Un “Parco Inclusivo” è un vero e proprio Progetto, completo, con finalità importanti, tra cui la socializzazione e il gioco in autonomia; non è il giochino piazzato a caso con pavimentazione accessibile a spizzichi e bocconi. Il nostro consiglio è quindi quello di non sprecare soldi a caso perché chi ha bisogno davvero di un parco realmente accessibile e fruibile si sente preso in giro doppiamente (dal nome e dai fatti).

Troppo spesso ahimè leggiamo articoli che riportano la notizia dell’inaugurazione di un nuovo “parco inclusivo” (spesso ci si dimentica pure di invitare i bambini all’evento) con tanto di taglio del nastro da parte di Sindaco e assessori e il solito discorso sull’importanza di aver garantito il “diritto al gioco ai bambini disabili” perché il Sindaco ha a cuore anche i “meno fortunati”.

Partiamo male: i diritti sono di tutti e non esistono belli e brutti; definire qualcuno “meno fortunato” è piuttosto triste e anche scorretto. Inoltre qualche mamma con un bambino con disabilità potrebbe esultare per la notizia e decidere finalmente di far conoscere il parco giochi al proprio bambino. Peccato che nella maggior parte dei casi si ritrovi di fronte a visioni che talvolta superano l’immaginabile umano e la mamma riporta a casa il bambino insieme all’ennesima delusione… Ma la nostra legge non stabilisce che tutti hanno uguali diritti, compreso quindi il gioco?

Ecco allora 10 cose importanti quando parliamo di Parchi Inclusivi, quelli veri!

1. ACCESSIBILITÀ

Elemento imprescindibile di un’area giochi inclusiva è l’accessibilità: nel 2018 esistono carrozzine manuali, elettriche, con seduta che si eleva ma… Le carrozzine volanti non le hanno ancora inventate quindi “no” a “parchi inclusivi” su ghiaia, prato, sabbia… Pensate che sia da folli realizzare parchi inclusivi su sabbia o ghiaia? C’è chi lo ha fatto! E ricordate di rispettare la pendenza delle rampe, (D.M. 236/89), e di realizzarle sufficientemente larghe da permettere le manovre.

2. ADULTI CON DISABILITÀ

I bambini fino ai 10/11 anni al parco non ci vanno da soli: posteggi riservati a persone con disabilità, toilette accessibili, percorsi privi di barriere per raggiungere il parco sono importanti per genitori, nonni e zii con disabilità che accompagnano i bambini al parco; magari faticate a crederci ma anche loro escono di casa e vanno a far spesa, al mare, al cinema, e al parco coi propri bambini.

3. DISABILITÀ

Le persone con disabilità, nonostante nel nostro immaginario siano tutte sedute su una sedia a rotelle, sono invece affette da diversi tipi di disabilità che possono ridurre le capacità motorie, sensoriali o intellettive. Esistono bambini ciechi, bambini autistici, bambini che faticano a deambulare…  In un Parco Inclusivo non è sufficiente garantire il gioco a chi ha una disabilità motoria grave e usa una carrozzina: bisogna a pensare alle esigenze di tutti, è per questo che si chiama Parco Inclusivo: deve includere tutti.

4. GIOCHI ESCLUSIVI

Diffusissima in Italia è l’altalena per utenti in carrozzina sulla quale il bambino in carrozzina sale da solo. Chiariamo un concetto: un gioco da utilizzare in solitaria soddisfa il bimbo fino ad un certo punto. Sarà anche bello dondolare, ma siamo animali sociali e i bimbi hanno bisogno come l’aria del contatto coi coetanei: li cercano con gli occhi anche quando possono muovere poco il corpo! Ho in mente un bimbo con una tetraparesi importante che diventava matto a guardare i bimbi che correvano! Quindi sì all’altalena, (magari un altro modello perché quella per carrozzine è pericolosissima), ma essere vicino a un altro bimbo, ridere con lui, creare un contatto, vivere la stessa esperienza… Questa è Vita!

5. GIOCHI INCLUSIVI

Esistono computer inclusivi?  Automobili inclusive? Quaderni e libri inclusivi? Se la risposta è no, allora non esistono neppure i “giochi inclusivi”. Esiste una scuola inclusiva, un laboratorio inclusivo e un parco inclusivo: è il luogo che deve creare opportunità di inclusione! Diffidate quindi anche di strutture  dichiarate “inclusive” o “per disabili”. Una contraddizione, tra l’altro, ma alcune aziende li definiscono “inclusivi” e altre per “disabili” (quindi “esclusive”!). Pensate all’altalena a cestone o ai pannelli ludici: esistono da tantissimo tempo ma da quando si parla di aree gioco per tutti sono diventati giochi “inclusivi”. E pensare che ci sono bambini che non riescono a utilizzare i pannelli ludici. Una singola struttura gioco non può essere inclusiva perché ogni bambino, “normodotato” o con disabilità, ha esigenze differenti. Inclusivo può essere un parco giochi se offre un’area accessibile in autonomia e tante strutture gioco da assicurare divertimento al maggior numero di utenti possibili e insieme, socializzando.

6. PROGETTAZIONE PARTECIPATA

Un architetto non può progettare un’area giochi, neppure un pedagogista può farlo, tantomeno un’associazione che si occupa di diritti dei disabili e no: neppure un gruppo di mamme che hanno figli con disabilità può progettare un parco che si possa definire davvero per tutti. E allora chi può farlo? Lo possiamo fare insieme! Per progettare un parco per tutti è necessaria la visione di tutti gli attori, solo insieme potremo avere un’idea di quali sono le esigenze dei bambini con vari tipi di disabilità, prendere in considerazione strutture gioco di vario tipo, pensare agli aspetti pratici e alla sicurezza. Ricordatevi di coinvolgere tutti gli attori altrimenti lo spettacolo non potrà andare in scena.

E più attori ci sono, più lo spettacolo sarà divertente e per tutti!

7. AUTONOMIA E INDIPENDENZA

I genitori al parco dovrebbe semplicemente vigilare sui figli da lontano e lasciarli liberi di sperimentare. Lo diceva anche la cara Montessori: aiutami a fare da solo! Facciamo in modo quindi che anche i bambini con disabilità al parco possano muoversi il più possibile in autonomia. Che “pizza” per un bambino dover continuamente aspettare mamma o papà per farsi accompagnare lì o là. Non sarebbe bello se grazie a pavimentazioni lisce, colori che aiutano gli ipovedenti e altre soluzioni intelligenti, i bambini potessero muoversi, nascondersi e salire su una rampa da soli o essere spinti in sicurezza da un coetaneo (e non sempre dalla mamma)? Quando l’adulto resta nell’ombra il bambino è inoltre stimolato e motivato a sperimentare le autonomie (meglio che durante le terapie al chiuso e da solo)

8. STRUTTURE GIOCO

Domandate ai bambini cosa amano e usate la fantasia: in un Parco Inclusivo si possono installare tutte le strutture gioco che trovate in commercio. Non fate però l’errore di dividere il parco in zone con giochi “classici” e “zone” con giochini dedicati ai bambini con disabilità magari pure poco stimolanti. Tutti i bambini tra l’altro sono attirati dalla struttura principale, nave o castello: rendetela davvero accessibile e usufruibile a tutti: è il punto di ritrovo dove socializzare. 

A volte si scelgono giochini tipo pannelli ludici che sì sono simpatici ma se li mettete su un piano rialzato raggiungibile solo tramite una rampa otterrete come risultato quello di far faticare il bimbo in carrozzina per raggiungerli: meglio metterli a terra, no? La rampa è utile ma quando mi permette di arrivare in alto su un castello e magari usare uno scivolo. Insomma la fatica deve essere ripagata dal divertimento.

9. CATALOGHI

Una cosa da non fare è scegliere delle strutture da un catalogo fidandosi del simbolo del bimbo in carrozzina stampato accanto al gioco o della dicitura “inclusivo”. Confrontatevi, domandate, se possibile andate a visionare strutture già installate e verificatene la reale accessibilità e fruibilità. La struttura è tutta accessibile o solo in parte? Gli spazi permettono il transito agevole e manovra delle carrozzine? Ricordate che i bambini devono poter giocare senza troppo aiuto da parte degli adulti quindi, ad esempio, le rampe devono avere pendenza lieve altrimenti sarà sempre necessario un adulto per spingere la carrozzina. La posa è altrettanto importante: comprare un gioco con rampa ma installarlo poi su ghiaia non va bene.

10. UNA COSA DA FARE…

Andare al parco! Se siete genitori di un bambino con disabilità e avete la fortuna di avere un Parco Inclusivo vicino a casa approfittate di questa bella occasione per permettere a vostro figlio di incontrare altri bambini, vivere qualche ora in un ambiente giocoso, accettare una sfida, provare a fare da solo o con l’aiuto di un altro bambino; gli farete un grande regalo. Per tutti gli altri genitori: in un Parco Inclusivo vi potrà capitare di incontrare bambini con disabilità, non abbiate paura: non mordono! Lasciate che i vostri figli si avvicinino a loro e, se sono curiosi, con discrezione domandino: perché non cammini? Perché non parli? Dopo una semplice risposta i bambini saranno soddisfatti e troveranno loro il modo di comunicare e giocare insieme. Avrete bambini più sereni ed empatici.

Effetto Parco Inclusivo (quello vero)!!!

L'articolo 10 cose sui parchi inclusivi sembra essere il primo su architutti.it - Architettura per tutti.

]]>
https://www.architutti.it/10-cose-sui-parchi-inclusivi/feed/ 0
Comunicazione accessibile https://www.architutti.it/comunicazione-accessibile/ https://www.architutti.it/comunicazione-accessibile/#respond Sat, 28 Apr 2018 07:14:14 +0000 http://www.architutti.it/?p=1510 L'articolo Comunicazione accessibile sembra essere il primo su architutti.it - Architettura per tutti.

]]>

I GRADI DI ACCESSIBILITÀ

Spesso quando parliamo di fruibilità ambientale ci troviamo a scontrarci con uno dei più classici luoghi comuni: accessibilità = rampe. Purtroppo il complesso lavoro dell’abbattitore di barriere, architettoniche e non solo, non è così semplice. Sarebbe molto semplice se tutti i problemi si potessero risolvere mettendo rampette quà e là.

L’inclusione, per essere tale, deve garantire ben 4 diversi gradi di accessibilità:

  • fisica e strutturale
  • informativa
  • comunicatica
  • esperienziale

Dell’accessibilità strutturale e fisica abbiamo parlato tante volte ed è quella sicuramente più conosciuta e riconosciuta anche dai non addetti ai lavori. Il diritto a godere di un’esperienza paritaria per tutti i cittadini, con disabilità o meno, è invece generalmente il tipo di accessibilità più sconosciuta e, ahimè, disattesa. Tratteremo l’argomento in un articolo dedicato.

Oggi invece vogliamo parlarvi di informazione e comunicazione accessibile.

uccello che vola

INFORMAZIONI PER TUTTI

Nei luoghi pubblici, per garantire la completa inclusione di tutti gli utenti, si deve sempre fare attenzione alle informazioni che vogliamo comunicare.

Ogni dettaglio dovrebbe poter essere completamente comprensibile da tutti, senza differenze. Facciamo un esempio: se siete in viaggio, e vi ritrovate in un aeroporto di una città straniera, per voi diventa fondamentale riuscire a capire dov’è il vostro gate o dove potete procedere all’imbarco bagagli. Questo anche se la lingua parlata è diversa dalla vostra e non la conoscete o se non disponete di una guida locale.

Bene, questa situazione si ripete per molti altri tipi di informazioni, anche le più banali, che spesso però non sono fruibili come si pensa.

Tutte le informazioni dovrebbero essere garantite per l’utenza ampliata ma in particolar modo è importante fare attenzione a quelle inerenti all’accessibilità del luogo, ai servizi pensati per le persone con disabilità o bisogni speciali e quelle legate all’emergenza.

Ricordate quindi sempre di:

  • specificare le destinazioni d’uso
  • rendere chiare le diverse funzioni degli ambienti
  • comunicare efficacemente i servizi presenti (e come accedervi)
  • pianificare e rendere fruibile il piano di emergenza con vie di fuga pensate per tutti (se volete saperne qualcosa in più sulla pianificazione in emergenza e scoprire che cosa sia uno spazio calmo potete leggere il nostro articolo)
  • fare sempre uso di un linguaggio congruo e rispettoso
lettere in legno
Immagine di: www.pexels.com

PIÙ SOLUZIONI, PIÙ INCLUSIONE

Per garantire che le informazioni siano fruibili a tutti dobbiamo avvalerci di una comunicazione accessibile ed efficace.

Come si fa? Beh è molto meno complicato di quanto possa sembrare in effetti. Partiamo da un esempio: se doveste scrivere i testi di un volantino dedicato ai turisti stranieri la prima cosa che fareste sarebbe quella di tradurlo almeno in inglese, per renderlo comprensibile a tutti. Se poi voleste fare un ulteriore sforzo potreste pensare alle traduzioni anche nelle lingue principali dei paesi in cui il volantino sarebbe distribuito.

Bene. Per l’accessibilità è la stessa cosa: dobbiamo parlare la medesima “lingua” della nostra utenza.

Per farlo è sufficiente quindi garantire una molteplicità di mezzi di comunicazione: il testo in Braille, una traduzione semplificata, un video in LIS (Lingua Italiana dei Segni), un testo a grandi caratteri e ad alto contrasto…

Inoltre è sempre bene proporre una varietà di supporti diversificati (cartaceo, multimediale, video…) per avere una comunicazione accessibile a 360°.

Per garantire un completo accesso alle informazioni dobbiamo sempre fornire più varianti ponendo l’attenzione sulla leggibilità dei testi e della segnaletica presente. Gli strumenti di comunicazione devono essere sempre appropriati e corretti, per questo vi consigliamo di avvalersi sempre di professionisti del settore.

Anche online dobbiamo sempre garantire la piena accessibilità del testo scritto. Bastano pochi accorgimenti per fare, attraverso i software più diffusi, documenti e allegati per tutti.

Qui di seguito il link per generare un PDF accessibile con Office.

interno aeroporto di shipol
Immagine tratta dal sito: http://www.mijksenaar.com/

COMUNICAZIONE ACCESSIBILE E WAYFINDING

La comunicazione accessibile, oltre ad informarci su servizi e peculiarità del posto, gioca un ruolo importantissimo nell’orientamento e nella mobilità.

In apertura abbiamo parlato di quanto sia importante riuscire a muoversi con sicurezza all’interno di un aeroporto, non a caso. Districarsi all’interno di ambienti ampi e complessi non è sempre una cosa semplice e spesso si deve far ricorso a segnaletica e piante per riuscire ad orientarsi con efficacia.

Pensate a spazi come gli ospedali o i grandi centri commerciali: una volta entrati abbiamo pochi punti di riferimento esterni che possono aiutarci e quindi dobbiamo avvalerci sempre a cartelli che ci aiutino, sempre che siano ben fatti.

A tel proposito portiamo come esempio l’Aeroporto di Schiphol, ad Amsterdam, (immagine sopra) dove la comunicazione è stata curata da Paul Mijksenaar.

I cartelli qui sono grandi, con lettere chiare e colori ad alto contrasto. Ogni colore ha un proprio codice che indica la sua funzione (orientamento, informazione, sicurezza…) e il testo è sempre accompagnato da un’icona chiara che aiuta anche chi non comprende la lingua inglese.

Noi troviamo che il suo lavoro sia eccezionale: è impossibile non sapere dove andare!

E voi? Avete esempi di luoghi in cui la comunicazione è stata curata in modo chiaro ed esauriente?

L'articolo Comunicazione accessibile sembra essere il primo su architutti.it - Architettura per tutti.

]]>
https://www.architutti.it/comunicazione-accessibile/feed/ 0
Come rendere accessibile un bar https://www.architutti.it/rendere-accessibile-un-bar/ https://www.architutti.it/rendere-accessibile-un-bar/#respond Mon, 23 Oct 2017 12:20:21 +0000 http://www.architutti.it/?p=1288 L'articolo Come rendere accessibile un bar sembra essere il primo su architutti.it - Architettura per tutti.

]]>

A volte per rendere più accessibile ed accogliente un baro o uno spazio pubblico non servono grandi cose, ma solo un pizzico di attenzione. Conoscere i problemi legati alla fruibilità degli ambienti e sapere come risolverli è sicuramente un ottimo punto di partenza.

Oggi vogliamo indicarvi cosa potete fare in 4 mosse fondamentali per rendere il vostro bar “for all”!

ingresso locale pubblico

1. ACCESSI

Sicuramente la prima cosa da fare è quella di curare l’ingresso al bar: nessun locale sarà mai accogliente se non avremo la possibilità di entrare!

L’ingresso deve essere garantito a tutti: adulti, bambini, mamme con carrozzine, anziani, persone con problemi di mobilità.

La soluzione migliore è quella di avere un ingresso a filo con il pavimento esterno in modo da non avere nessuna soglia o dislivello. In alternativa è possibile prevedere una rampa che aiuti a superare il gradino o la soglia presenti.

La rampa deve rispondere a precise caratteristiche:

  • rigidezza e resistenza: ottimi materiali che non si deformino al passaggio
  • inclinazione: per legge le rampe non devono mai superare l’inclinazione dell’8% ma, per usarla al meglio e rendere la vita facile alle persone che la usano, è sempre consigliabile non superare il 5%
  • sicurezza: se il precorso della rampa è molto lungo, con un dislivello elevato, è bene predisporre una ringhiera. In questo modo migliorerà la sicurezza e l’utilizzo sarà più semplice. In base alla lunghezza potrebbero poi essere necessari dei pianerottoli per la sosta
  • dimensioni: per garantire il passaggio di una persona e di una carrozzina standard, la larghezza deve essere almeno 80 centimetri

Ovviamente è difficile generalizzare e ogni caso andrebbe valutato per riuscire a capire quale sia la soluzione più adatta. Questi consigli sono però un ottimo punto di partenza per orientarsi nel mondo dell’accessibilità.

tavolo

2. PIANI DI APPOGGIO

Che meraviglia al mattino assaporare un caffè accompagnato da un ottimo cornetto. A meno che non siate costretti a tenere tutto in mano, destreggiandovi come un equilibrista!

Non vi stupite. Spesso le persone con disabilità motoria che si spostano in carrozzina hanno difficoltà a trovare un piano di appoggio alla loro altezza dove accomodarsi a bare un caffè. Altre volte invece anche il bancone crea delle difficoltà in quanto troppo alto per prendere i prodotti ordinati.

Un piano comodoben strutturato, che consenta l’avvicinamento e che sia posto alla altezza corretta è sicuramente un elemento che migliorerà e di molto l’accoglienza del vostro locale.

Garantire a tutti di poter poggiare le cose acquistate o di arrivare comodamente al bancone sono elementi che faranno sentire i vostri clienti come a casa, spingendoli a tornare nuovamente.

Riflettete sempre sul vostro target di utenti, analizzate i loro bisogni e ripensate le zone di sosta e di appoggio.

ingresso di bagno pubblico

3. SERVIZI IGIENICI

Per sentirsi comodi e a proprio agio in un locale pubblico dobbiamo sempre essere sicuri di poter andare al bagno qualora ne avessimo bisogno.

Un servizio igienico accessibile e ben progettato è essenziale per un bar, oltre ad essere un obbligo normativo.

In giro purtroppo si vedono però ancora molti bagni mal progettati che non risolvono le esigenze dei clienti e non servono a nessuno. Per avere un servizio ben strutturato e fruibile per tutti è sempre bene rivolgersi au un tecnico specializzato in accessibilità.

Per un bagno accessibile sono sempre importanti le dimensioni e le altezze: i sanitari devono essere collocati a precise distanze dai muri e da altri ostacoli in modo da consentire un agevole utilizzo del locale. Anche le altezze da terra non vanno sottovalutate per garantirne l’utilizzo da parte di tutti.

menu a lavagna

4. MENU E INFORMAZIONI

L’ultimo punto che affrontiamo è quello dei menù.

Vi è mai capitato di andare in qualche paese in cui non conoscevate la lingua locale? Se la risposta è affermativa scommettiamo che almeno una volta vi sarete trovati di fronte ad un menù di cui non riuscivate a comprendere nemmeno una parola.

Bene, questa situazione può capitare anche nel nostro paese, dove conosciamo bene la lingua.

Ci sono infatti persone che, a causa di problematiche di varia natura, non riescono a leggere agevolmente le informazioni contenute in un menù sia per la dimensione o la tipologia dei caratteri utilizzati o anche per le informazioni in esso contenute.

Semplificare la comunicazione, optare per font di dimensioni e tipologia più chiare da leggere, predisporre qualche menù alternativo – in braille per esempio –  sono alcune delle semplici soluzioni che è possibile adottare per aiutare tutti a fruire dei vostri servizi.

Non dimenticate inoltre di proporre qualche alternativa gastronomica per chi presenta speciali necessità alimentari come la celiachia o le intollerenze o più semplicemente per chi ha regimi alimentari diversi per motivi religiosi o etici.

Concedere un’ampia scelta ai vostri clienti li aiuterà a fidelizzarsi sapendo che nel vostro locale troverà sempre ciò di cui ha bisogno.

ACCESSIBILE E’ BELLO

Come avete visto, poche e semplici accortezze possono migliorare in un attimo la fruibilità del vostro bar.

Ricordate sempre che le semplificazioni che vi abbiamo raccontato non servono solo alle persone con disabilità o specifiche necessità, ma aiutano tutti e agevolano la fruibilità ambientale migliorando l’accoglienza.

Accessibile è bello e funzionale.

Accessibile è libertà. Per tutti.

L'articolo Come rendere accessibile un bar sembra essere il primo su architutti.it - Architettura per tutti.

]]>
https://www.architutti.it/rendere-accessibile-un-bar/feed/ 0