La progettazione architettonica prevede che alla base della realizzazione ci sia un pensiero definito e uno scopo ben chiaro. Ogni architettura nasce con l’intento di generare spazi per le persone, non solo con l’intento contenerle ma soprattutto per generare e incrementare un benessere legato al luogo stesso e alla sua fruibilità.
Come ben sappiamo non tutte le persone sono uguali e non tutti possediamo le stesse necessità. Nonostante l’Universal Design e la progettazione per tutti siano l’auspicio più grande, esistono situazioni in cui si rende necessaria la realizzazione di uno spazio ad hoc, pensato esclusivamente per taluni bisogni.
Il caso della Gallaudet University rappresenta proprio questo caso.
Questa università, nata a Washington, accoglie persone non udenti o con gravi deficit dell’udito. Proponendosi ad un target preciso di utenti, gli spazi realizzati sono stati pensati appositamente per adattarsi alle esigenze delle persone sorde.
Il progetto, curato dalla Dangermond Keane Architecture, ha visto la luce solo dopo una lunga ricerca condotta sulle abitudini e sui bisogni specifici delle persone con problematiche legate all’apparato uditivo; le persone sorde abitano un ricco mondo sensoriale dove la visione e il tatto sono un mezzo primario di sensibilizzazione e orientamento spaziale.
Gli spazi della Gallaudet University, definiti DeafSpace, sono stati studiati appositamente per migliorare e facilitare le interazioni tra le persone non udenti, tenendo conto di una serie di fattori e punti chiave:
- portata sensoriale: gli spazi sono progettati per favorire una visuale a 360° migliorando l’orientamento e la percezione sensoriale. Le aule prevedono la disposizione a ferro di cavallo o circolare dei banchi in modo da permettere sempre a tutti di vedere chi sta comunicando
- spazio e prossimità: per favorire le persone che utilizzano la lingua dei segni, gli spazi sono stati ampliati resi accessibili visualmente
- movimento e prossimità: gli spazi di distribuzione (corridoi, scale…) sono dimensionati in modo che due persone “segnanti” che camminano a fianco possano continuare a farlo senza doversi fermare o interrompere a causa degli spazi ristretti
- luci e colori: la corretta illuminazione e il giusto contrasto con le pareti sono fattori importantissimi per la chiara comprensione dei segni
- acustica: gli spazi e i materiali utilizzati riducono al minimo il rischio di riverbero acustico in modo da no generare vibrazioni o interferenze con apparecchi acustici o impianti cocleari
- trasparenze: vetrate e pareti semitrasparenti consentono la visione dello spazio anche oltre le pareti in modo da sapere sempre se sono presenti altre persone e dove esse siano
- riflessioni: sebbene la riflessione generata dalle luci sia eliminata (luce indiretta) per evitare l’abbagliamento, in alcuni punti sono stati previsti degli specchi o delle pareti riflettenti che consentono alle persone non udenti di capire che cosa succede alle proprie spalle